I dati economici statunitensi di questa mattina confermano un'economia forte, con l'indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve (PCE) che si attesta vicino al 3%. In particolare, le ultime cifre su reddito e spesa sono risultate più forti del previsto, mentre i dati sull'inflazione sono stati in linea con il consenso. I Mercati probabilmente accoglieranno questi numeri, soprattutto poiché un'inflazione vicino al 3% non turba le aspettative a lungo termine. Con la Fed che segnala tagli ai tassi e con il presidente Powell che ha ripetutamente escluso la considerazione dell'obiettivo di inflazione durante l'attuale Revisione della Politica Monetaria, questi dati sono coerenti con l'ipotesi che la banca centrale stia tollerando un'inflazione più alta (segnando il quinto anno consecutivo in cui ha mancato il suo obiettivo ufficiale del 2%) mentre continua a spingere per la realizzazione del 2% in un modo graduale. Nel frattempo, le crescenti pressioni esterne per riforme della Fed sembrano aver consentito a un numero crescente di funzionari della Fed di esprimere opinioni sui cambiamenti necessari. (Per esempi, si prega di vedere i post precedenti sui funzionari della Fed che favoriscono un passaggio a un intervallo di inflazione per questa parte del doppio mandato, così come un obiettivo di politica intermedia alternativo.) Sebbene molto in ritardo, è una buona notizia avere avviato tali deliberazioni prima del prossimo cambiamento nella leadership della Fed. #economy #federalreserve #inflation #Markets