Babbo Natale controlla la sua lista una volta all'anno. Le grandi aziende tecnologiche controllano la tua ogni secondo. Ogni clic, ogni messaggio, ogni pagamento, ogni pausa dello schermo. Nell'economia digitale di oggi, il tuo comportamento è il prodotto. E la maggior parte delle volte, non hai mai veramente accettato il patto. Non si tratta di una cospirazione nel seminterrato, è un modello di business. Le piattaforme ci tracciano per ottimizzare l'engagement. Le aziende raccolgono dati per personalizzare gli annunci. Le infrastrutture finanziarie registrano i movimenti per rilevare frodi. In superficie, tutto ciò sembra ragionevole. Anche utile. Ma dove si trova esattamente il confine tra comodità e sorveglianza? Chi altro può vedere il tuo stipendio, le tue abitudini di spesa, la tua storia di donazioni, le tue ricerche notturne? Chi possiede quelle informazioni una volta che escono dalle tue mani? E chi beneficia quando cambia di mano… e di nuovo… e di nuovo? La scomoda verità è che la maggior parte delle persone non sceglie di essere osservata, semplicemente non vede un'altra opzione. È qui che la narrativa deve cambiare. La privacy non deve significare isolamento. Non deve indebolire i sistemi. E certamente non deve vivere nell'ombra. Tecnologie come le prove a conoscenza zero stanno mostrando un percorso diverso: uno in cui le informazioni possono essere verificate senza essere esposte. I sistemi possono rimanere trasparenti e responsabili senza trasformare gli individui in libri aperti. Per i costruttori, questo significa che non è necessario scegliere tra conformità e protezione degli utenti. Per le istituzioni, significa che puoi modernizzarti senza sovra-raccogliere. ...