Perché le stablecoin non in USD non decolleranno (presto) Tutti chiedono: perché quasi tutte le stablecoin sono in dollari statunitensi? Dopotutto, il dollaro non rappresenta il 99% del commercio globale o dell'offerta di moneta. Ma quel confronto perde il punto. Le stablecoin non rispecchiano il PIL mondiale, ma la domanda globale di denaro senza permessi. Anche prima della crypto, la maggior parte del mondo pensava già in dollari. In Nigeria, Argentina o Turchia, le persone prezzano beni e risparmiano in USD (spesso in contante). Il 50% del contante statunitense è detenuto all'estero. È la "seconda valuta" più grande al mondo. Quindi, mentre le stablecoin sono iniziate come uno strumento di trading per evitare la volatilità delle crypto, è stato un breve passo utilizzarle per evitare la volatilità economica. Un modo semplice per estrarre denaro da sistemi instabili (come la Cina). Nel frattempo, i pagamenti locali funzionano già bene. PIX, UPI e il denaro mobile hanno risolto quel problema. Una stablecoin in BRL o INR non aggiunge molto valore lì. Certo, vedremo più token in MXN, BRL ed EUR per i corridoi FX. Ma rimarranno piccoli, specifici per casi d'uso. Hai solo bisogno di abbastanza liquidità per il flottante. Il resto si converte in fiat. Le stablecoin non in USD possono essere un denaro migliore (programmabile, aperto, composabile) portando a nuove innovazioni e competizioni: pensa a BaaS 2.0. Ma quel futuro richiede tempo. Nel frattempo, le stablecoin in USD continueranno a scalare nel trading, DeFi, mercati transfrontalieri e di capitali:...