I canali di irrigazione con pareti ripide sono diventati trappole mortali involontarie per la fauna selvatica in tutto il mondo, contribuendo silenziosamente a una significativa perdita di biodiversità. Questi corsi d'acqua ingegnerizzati, essenziali per l'agricoltura, presentano spesso pareti in cemento liscio e rivestimenti scivolosi che rendono impossibile la fuga per gli animali in cerca d'acqua. Nella Gran Chaco dell'Argentina—una regione forestale secca ad alta biodiversità—i ricercatori hanno documentato 207 vertebrati terrestri annegati di 35 specie lungo un singolo canale di 250 km in soli sei mesi nel 2023-2024. Tra le vittime c'erano 38 formichieri giganti vulnerabili, insieme a tartarughe, peccari e cervi. Questa crisi nascosta si estende a livello globale, con annegamenti di fauna selvatica documentati in canali segnalati in paesi come la Spagna (centinaia di mammiferi in studi pluriennali), il Messico, gli Stati Uniti (ad esempio, cervi in sistemi come l'All-American Canal), il Brasile (lupi dalla criniera e armadilli nei canali dell'agrobusiness) e altri. Nelle zone aride e semi-aride, dove gli animali sono attratti da queste fonti d'acqua artificiali, gli impatti sono particolarmente gravi, aggravando un processo poco riconosciuto di "defaunazione." Gli esperti di conservazione sollecitano un'azione immediata attraverso adattamenti infrastrutturali che bilancino le esigenze agricole con la protezione della fauna selvatica. Soluzioni efficaci includono l'installazione di rampe di fuga o scale, l'aggiunta di superfici testurizzate per la presa, la copertura di sezioni dei canali o la riprogettazione delle pareti con pendenze più dolci—misure dimostrate in alcune regioni per consentire agli animali intrappolati di uscire in sicurezza senza compromettere il flusso d'acqua. [Bourscheit, A. (2025). ‘Macchine di morte silenziose’: Come i canali d'acqua minacciano la fauna selvatica in tutto il mondo. Africa News]